La Processionaria del pino è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Taumetopeidi che si ciba degli aghi di tutte le specie di pino, in particolare pino nero, pino silvestre e pino marittimo, ma anche di alcune specie di cedro.

Essa compie una sola generazione l’anno e lo sfarfallamento degli adulti avviene tra la fine di giugno e l’inizio di agosto, generalmente durante le ore notturne. Dopo gli accoppiamenti, le femmine depongono le uova sulle chiome delle piante e poi muoiono.

Lo sviluppo embrionale dura 30-45 giorni e intorno alla metà agosto nascono le larve che vivono gregarie fin da subito.

Esse inizialmente costruiscono un nido sericeo provvisorio, successivamente questo viene accresciuto per potersi difendere dalle basse temperature invernali.

In genere tali nidi sono localizzati nelle parti più alte della chioma, all’estremità dei rami più soleggiati esposti a sud e risultano anche ben visibili da terra.

Durante il giorno le larve escono dai nidi per nutrirsi degli aghi, ma a partire dalla terza età si nutrono prevalentemente di notte; solo nei mesi più freddi esse smettono di alimentarsi.

In primavera, con i primi caldi, la Processionaria riprende l’attività e completa il suo ciclo: tra febbraio e inizio aprile le larve mature abbandonano i nidi e scendono lungo i tronchi in fila indiana per andare a cercare un luogo nel terreno in cui incrisalidarsi.

Danni della Processionaria del Pino

In seguito all’attacco delle larve di Processionaria le piante ospiti, specialmente quelle più giovani, subiscono notevoli ritardi vegetativi a causa della riduzione della superficie fotosintetizzante tanto da indebolirsi e diventare una facile preda per altri insetti parassiti.
Oltre ai danni alla vegetazione, le larve di terza età sono pericolose per i peli urticanti che liberati nell’ambiente possono creare irritazioni cutanee, alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie.
Negli animali addirittura possono provocare delle vere e proprie necrosi delle mucose del naso e della lingua e a questo riguardo risultano particolarmente esposti i cani che sono naturalmente portati a fiutare il terreno.
La presenza della Processionaria nelle aree urbane o comunque nelle aree frequentate dalle persone, rappresenta quindi un serio rischio per la salute.

Endoterapia per la disinfestazione dalla processionaria, come operiamo

Fra le varie tecniche di disifestazione dalla processionaria del pino, sicuramente l’endoterapia rappresenta il sistema più moderno, più efficace e più sicuro per l’uomo, l’ambiente e il complesso di insetti utili e animali non bersaglio.

Essa consiste nell’iniettare nel tronco delle piante infestate delle piccole quantità di prodotto insetticida che sarà lentamente traslocato verso la chioma dal circolo linfatico della pianta stessa.

L’iniezione viene eseguita mediante specifiche siringhe dopo aver praticato, a circa un metro di altezza, una serie di piccoli fori.

Il numero dei fori e la quantità di prodotto varia a seconda della circonferenza del tronco.

Grazie alla ridotta pressione impiegata nell’iniettare il prodotto si evita qualsiasi danneggiamento dei vasi conduttori della pianta.

Per il controllo della Processionaria con endoterapia vengono utilizzati prodotti fitosanitari registrati e autorizzati per le applicazioni endoterapiche e al riguardo segnaliamo che i tecnici Sidabo sono in possesso di idoneo patentino sia per l’acquisto che per l’impiego dei suddetti prodotti.

Al termine di ogni intervento i piccoli fori praticati nel tronco vengono poi richiusi con specifici coni di amido in modo da evitare l’ingresso di microrganismi nocivi.

I vantaggi dell’endoterapia per eliminare la processionaria

Fra i tanti vantaggi offerti da questa tecnica ricordiamo:

  • l’assenza di dispersione di prodotti tossici nell’ambiente,
  • il rispetto degli insetti utili come le api,
  • la possibilità di intervenire anche su piante molto alte o presenti a ridosso di abitazioni
  • la maggiore durata di efficacia, dato che il prodotto rimane attivo all’interno della pianta per oltre 12 mesi.

Inoltre, i lavori vengono eseguiti durante le ore del giorno e senza la necessità di richiedere l’interdizione alle aree trattate, vista la completa sicurezza della metodologia applicata.

Periodo ottimale di intervento

Per quanto riguarda il periodo ottimale di intervento segnaliamo che i trattamenti endoterapici contro la Processionaria del Pino vengono eseguiti all’inizio dell’autunno in modo da colpire le larve di questo lepidottero quando sono più sensibili e cioè ai primi stadi di sviluppo.

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